Plastica monouso: dal 2021 nell’Unione Europea ne sarà vietata la produzione e l’utilizzo

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Plastica monouso

La plastica monouso è il terzo materiale creato dall’uomo maggiormente diffuso sul nostro pianeta e possiamo trovarla ovunque. Quando si parla di plastica monouso, si intendono gli oggetti fatti con la plastica e destinati ad un singolo utilizzo, come bottiglie, posate, bicchieri, cotton fioc, imballaggi e molti altri oggetti. Produciamo ogni giorno talmente tanta plastica che, circa 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani e creano un inquinamento non indifferente. Nella quotidianità siamo abituati ad utilizzare la plastica monouso per la maggior parte delle nostre attività. Queste abitudini creano un circolo vizioso, dove ci ritroviamo continuamente a creare spazzatura, che non sempre viene o può essere riciclata adeguatamente. Per evitare di contribuire all’inquinamento globale, oltre ad ad applicare una corretta educazione al riciclo e utilizzare plastica riciclata, una soluzione ulteriore può essere lo stop alla produzione della plastica monouso.

 

Addio alla plastica monouso dal 2021

Dal 2021 nell’Unione Europea sarà vietato l’utilizzo della plastica monouso, questo è quanto stato deciso il 21 maggio del 2019 dal Parlamento Europeo. La politica plastic-free di questa direttiva ha visto l’approvazione di ben 560 eurodeputati. La necessità di una direttiva europea nasce sulla base di alcuni dati diffusi dalla Commissione UE, che riportano come l’80% dei rifiuti nel mare siano composti proprio dalla plastica. Questi dati sono fonte di preoccupazione non solo per l’inquinamento, ma anche per i danni che possono causare alla fauna marina. Molti pesci che spesso finiscono nella catena alimentare umana, ingeriscono le microplastiche in mare. Questo significa che noi stessi rischiamo di ingerire materiali plastici senza rendercene conto.  

 

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Cosa prevede la direttiva europea sulle plastiche monouso?

La direttiva europea SUS (Single Use Plastics) ha come obiettivo quello di prevenire e contrastare l’inquinamento marino, ridurre la quantità di rifiuti di plastica che produciamo e incoraggiare l’uso di prodotti sostenibili e riutilizzabili. All’interno degli stati membri dell’Unione Europea sarà vietata la vendita di prodotti composti da plastica monouso. Inoltre, dovranno ridurne il consumo del 25% entro il 2025, specialmente nel caso di prodotti per cui non esistono alternative.

Entro il 2029 andranno raccolte, tramite la differenziata, il 90% delle bottiglie di plastica, in più entro il 2025 dovranno essere realizzate con almeno il 25% di materiale riciclato. Un’altra novità è che dal 2024 diventerà obbligatorio il tappo attaccato alla bottiglia per evitare di disperderlo facilmente. La direttiva prevede anche di dover attuare delle attività di sensibilizzazione ambientale e di informazione rivolte ai consumatori

 

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Quali prodotti in plastica saranno banditi?

Secondo quanto previsto dalla direttiva europea sulla plastica monouso, ci saranno una serie di prodotti banditi dall’Unione Europea a partire dal 2021. C’è da precisare che la scelta è ricaduta specialmente su quegli oggetti che vengono ritrovati spesso nei nostri mari come rifiuti. L’obiettivo sarà sostituire i prodotti in plastica con dei corrispettivi biodegradabili. Vediamo di preciso qual è la lista di prodotti in plastica che saranno banditi:

  • cannucce di plastica;
  • piatti di plastica monouso;
  • cotton fioc;
  • aste dei palloncini;
  • posate in plastica, quindi, forchette, coltelli e cucchiai;
  • contenitori per alimenti e bevande in polistirolo espanso;
  • sacchetti di plastica;
  • mescolatori per caffè o drink.

 

Alternative alla plastica monouso

Come saranno sostituibili i prodotti in plastica che verranno banditi dal 2021?

Le alternative alla plastica monouso sono svariate, basta pensare ai piatti e posate di carta, che sono riciclabili e in ogni caso biodegradabili. Si possono prendere in considerazione anche i piatti in vetro o in alluminio, che possono essere riutilizzati più volte. Inoltre, si sente parlare sempre più spesso di stoviglie in bioplastica, cioè di origine vegetale. 

 

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Tra i materiali innovativi che possono andare a sostituire la plastica ce ne sono alcuni davvero curiosi, come ad esempio:

  • la bagassa: apparentemente simile al cartone, è uno scarto della lavorazione della canna da zucchero. La sua peculiare caratteristica è la resistenza, che è molto utile nel settore del packaging alimentare;
  • la carta di pietra: all’80% composta da carbonato di calcio, resiste all’acqua ed è molto simile alla carta. Viene utilizzata per produrre quaderni e block notes;
  • le bioplastiche: derivate spesso dall’amido di mais e dalle foglie di palma, sono già utilizzate per i sacchetti che troviamo al supermercato. 

 

Spero che questo articolo ti sia stato d’aiuto nel comprendere perché la plastica monouso verrà bandita nell’UE, quali sono le alternative e cosa prevede la direttiva europea sulle plastiche monouso